La Techno non ha via di mezzo se non quella d’ingresso all’evento.
Lo scenario in cui preferisco ascoltarla e soprattutto ballarla ed a mio avviso riesce ad esprimere il massimo è quello dei festival internazionali.
L’unica eccezione è il DC10 ad Ibiza, si avvicina molto alla mia idea di festival.

Al primo posto inserisco senza patemi il Full Moon Party in Thailandia.
Si svolge nell’isola di Koh Phangan sulla spiaggia Haad Rin Nai.
La location è il punto forte di questa festa che si avvia prima del tramonto
per concludersi a tardissima mattinata del giorno dopo. La qualità della musica, per i miei gusti, non è il massimo, sopratutto nella prima parte della serata. Si arriva all’ingresso delle strade principali che danno accesso alla spiaggia, chiuse per l’occasione. Il biglietto potete farlo presso gli alloggi tutti convenzionati con il festival ed il relativo trasporto (preparatevi a stare stretti, ottimizzare i posti è l’unica cosa che conta). Se si vuole eccedere sul piano alcolico siete nel posto giusto, in Thailandia i cocktail in formato secchiello da spiaggia, unici nel loro genere che allegramente catalizzano lo stato di “brillo”. Il bello arriva al sorgere del sole, è d’obbligo salire a ridosso della scogliera da cui si godrà un panorama che dopo una serata come questa non potrà far altro che darci l’ennesima soddisfazione e conferma per la partecipazione a questo festival. Non dimenticherò mai le facce delle persone che, affaciate sulla balconata, restavano ammaliate dalla bellezza di fronte ai loro ed i miei occhi. Il sound che viaggia, di fronte a te una lingua di sabbia lattea che si adagia in un mare cristallino con a valle una distesa di palme, sei dove vorresti essere in quel momento, il paradiso, sarebbe troppo definirlo così, ma si avvicina parecchio.

“Look man, it’s for you, it’s all for you”
Così mi disse un ragazzo mentre restavo ad ammirare tanta bellezza.

Al secondo posto posiziono gli Awakenings, estivi, in Olanda.
In fatto di festival gli olandesi sono un must, credo li organizzino da quarant’anni. L’organizzazione è ai massimi livelli, se troverete delle file, perchè sarano davvero poche, saranno rapide e ben gestite. Stiamo parlando di un festival con più di sessantamila partecipanti. Il clima è bellissimo è quasi come se tutti si conoscessero da una vita. E’ palese che l’obiettivo comune è il divertimento, lo star bene e ballare. La musica è di altissimo livello, così come l’impianto e la scenografia, d’altra parte quando si va a sentire Dj come Loco Dice, Carl Cox, Chris Liebing, Jamie Jones, Ben Klock & Co è come avere una polizza sulla qualità del divertimento e della musica.

Il terzo posto lo assegno al Monegros Desert Festival.
La location è stupenda e suggestiva, siamo nel bel mezzo del deserto. L’organizzazione un po’ meno. Recatevi con larghissimo anticipo alle fermate del bus, sopratutto se partite da Barcellona, sono tre ore di viaggio. La fila per prendere il bus è davvero mal gestista, pertatnto potreste attendere anche tre ore prima di salire e quindi partire. Il festival inizia alle 18:00 e finisce alle 10:30 del giorno dopo. Musica sempre di alta qualità. Consiglio di portare almeno una felpa (un pantalone lungo se soffrite il freddo) siamo nel deserto, la notte è decisamente fredda. Il clima è festoso, piacevole, condito da tante scenografie.

Al quarto posto Ultra Music Festival e WMC a Miami.
L’Ultra non si discute, è l’incontestabile re dei festival di musica elettronica nonchè quello storico. La sola città di Miami è uno spettacolo in se, con l’Ultra tutto è ancora più magico. Ho partecipato all’edizione del 2019 nell’inedita location di bayfront park, prima volta dopo 20 anni. Musicalmente siamo al top, se si ha la possibilità di suonare a Miami non si può che dare il massimo. Le perfomance dei Dj sono un vero piacere, la bagarre è udita da tutti, ascoltatori ed artisti, non c’è differenza, quello che conta per i Dj è suonare bene ciò che il pubblico esige è ballare anche meglio, siamo ai campionati mondiali della musica elettronica, è impossibile aspettarsi di meno. Ed ora la nota dolente, dal punto organizzativo non ci siamo, a mio parere c’è da lavoroare. File interminabili per il bus, prendere il taxi quasi impossibile, si parla di almeno tre ore prima di prendere il primo bus per il festival ed ancora non è finita. Al controllo d’ingresso le regole non sono mai le stesse (un giorno è ammesso l’ingresso degli zainetti il giorno dopo no), al bar ancora fila, per servire cinque persone trenta minuti, non sono presenti frigo ma contenitori col ghiaccio, tanto personale per la sicurezza e controllo ma nessuno che sia in grado di dare informazioni, non ci siamo, per un festival di questo calibro non è accettabile un’oragnizzazione di questo tipo.

Ultimo ma non meno importante il DC10 ad Ibiza.
Non può essere considerato un festival ma la sua menzione è conseguente alla meritocrazia. Storico perchè esiste da sempre, bello perchè piace, indimenticabile per i ricordi che lascia. Ottima esperienza musical, tanto divertimento, tabù e clichè non sono contemplati, la nota migliore è il bellissimo ricordo che lascia.

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